ARTISTI




Laura GuildA

 Artista tessile polimaterica, ha conseguito il Diploma accademico di I livello in Fashion & Textile Design presso NABA a Milano e successivamente si è specializzata in Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Tra i progetti a cui ha preso parte troviamo: la personale Fil Rouge (SCD Textile Art Studio, Perugia), THINK GREEN! (Casa dell’Ambiente, Torino) Music for Airports (Paratissima, Torino).



                                                                     Laura GuildA, Narcissus, 26x17x17 cm, 2024

La Chigi

Artista visiva polimaterica, vive e lavora a Trento. Si definisce “una creatrice di piccoli mondi”. Le sue opere si costituiscono di materiali non convenzionali e “objects trouvès”. La sua ricerca è un’indagine sulle storie altrui, le esperienze di vita e l’idea di casa. Vincitrice di numerosi premi, ha partecipato a numerose mostre e progetti artistici tra i quali troviamo: la mostra personale Memorie d’istanti presso Bunkervik. Il rifugio delle idee a Brescia.

                                                     


La Chigi, Briciole di sicurezza, briciole di tenerezza, cartone, puntine, dimensioni variabili (minimo 14,5x22x2 cm), 2024

Alice Padovani

 Laureata in Filosofia e Arti visive, dopo aver lavorato per diversi anni nel teatro contemporaneo come attrice e regista, sviluppa il proprio percorso di artista visiva e performer. Ha esposto in mostre personali, collettive e musei a carattere nazionale e internazionale ricevendo numerosi premi e riconoscimenti. I suoi lavori fanno parte di alcune importanti collezioni in Italia e all’estero private e pubbliche.


                                                          


Alice Padovani, In The Cut, 32x30x25 cm, 2020

  

 Roberta Toscano

 Laureata in Storia del Teatro all’Università di Torino e in Grafica presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, opera in campo artistico utilizzando materiali di scarto in dialogo con la natura attraverso all’uso di vari linguaggi espressivi (video, incisione, installazione, performance). Ha partecipato a numerose mostre e progetti artistici tra cui troviamo: LOVE BOMBING, GASLIGHTING Centro @Videoinsight per Artissima, Torino.


                                                                 



Roberta Toscano, Essere (in valigia), dimensioni variabili, 2018


Margaret Sgarra

Curatrice di arte contemporanea e storica dell’arte specializzata in fiber art e installazioni site-specific. Ha conseguito il Diploma Accademico di I livello in Didattica dell’arte presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e successivamente si è laureata in Storia dell’Arte presso l’Università degli Studi di Torino e in Arti Visive all’Università di Bologna. Ha ideato e curato mostre d’arte contemporanea per diversi spazi espositivi e contesti culturali tra cui: (S)COMPOSTE (HUB della Creatività della Città di Torino), Femminile plurale (DR Fake Cabinet, Torino), ABUSE (Cavallerizza Reale, Torino).  












MARA DI GIAMMATTEO

Artista Visiva, Textile Artist

Docente di Pittura

 Nata a Teramo nel 1973, dove si diploma al Liceo Artistico Statale, prosegue i suoi studi trasferendosi a Bologna dove entra nell’Accademia di Belle Arti, nella scuola di Pittura di Concetto Pozzati. Nel 1996 si diploma in Pittura con una ricerca di tesi dal titolo “Percorsi di Memoria -nell’opera artistica di Christian Boltanski”, Artista con il quale ha collaborato nell’allestimento di una sua retrospettiva dal titolo “Pentimenti”, nel Maggio 1997 a Villa delle Rose Bologna.  Ha partecipato in numerose mostre nazionali ed Internazionali vincendo anche alcuni Premi e Concorsi di Grafica ed Illustrazione.

E’ presente nella Collezione del 1° Museo della Donna in Arte in Italia, Scontrone (AQ). A. Giulio Zimarino descrive i suoi lavori nel volume 900′ Artisti ed Arte in Abruzzo.

Collabora attualmente con la MLB Gallery di Ferrara e la Bautarte di Montorio al V. (TE).

Pubblica libri di illustrazione per l’infanzia come LE LEGGENDE DELLA MONTAGNA ADDORMENTATA (anno 2001) Edizioni Ideasuoni, LA RICETTA FAVOLOSA (anno 2008) Edizioni Media, ABBECEDARIO DEL BUON TERRESTRE (anno 2015) Edizione Ricerche&Redazioni. Libri inediti LUCIO E L’AQUILA (anno 2010) e CATERINA E KUPE di M.Dei Svaldi.  

Vince il 1° Premio Concorso IDEAIDS per la realizzazione di un’immagine pittorica per la giornata mondiale di sensibilizzazione alla lotta contro l’Aids, Palazzo dei Notai 1 Dicembre 1998 Bologna.

Realizza scenografie per spettacoli teatrali e di danza, in Italia ed all’estero e nel 2009 per cortometraggio di Pietro A.Di Pasquale, “Tutto questo tempo”.   

      -     Fonda nel 1996 Compagnia di Teatro danza TEATRI de le Rùe, con i quali prosegue le sue ricerche  nelle discipline delle espressività corporee e teatrali.

 

 

 






Giacomo Proia
 è nato a L'Aquila nel 1986. Ha pubblicato nel 2018 il suo primo libro,
Ordinari imprevisti, per Bookabook. Ha scritto di città in mutamento, di pallone e di vacanze
scadenti per le riviste “La Balena Bianca”, “Contrasti” e “The Trip Magazine”. Qualche suo
racconto, inoltre, si può leggere anche su altre testate, come “Pastrengo”, “Blam!” e “Lorem
Ipsum”. A febbraio 2023 è uscito per Saremo Alberi Editore il volume scritto da lui e illustrato da
Ilenia Tiberti, Le canzoni italiane illustrate. Giacomo Proia è anche musicista e cantautore. Ha
lavorato come compositore per video, spot e istallazioni. Come proia ha prodotto e pubblicato
quattro album. Si può leggere di lui su Rockit, Rumore e Ondarock. È stato tra i sessanta
partecipanti di Musicultura 2022













Monica Giovinazzi
 artista poliedrica, regista, autrice e performer. Realizza installazioni e performing art. Apre a Roma l’Associazione di promozione sociale Raabe-Centro UNLA per la lotta contro l’analfabetismo di ritorno. Organizza performance, laboratori ed esposizioni d’arte figurativa, oltre a numerose attività didattiche. Dal 2005 opera anche a Vienna, dove fonda Rotehaare Kulturverein, per la messa in scena di spettacoli e interventi performativi e per la diffusione della cultura italiana, collaborando con gli enti locali, scuole ed Università, con Istituti e Ambasciate dell’Unione Europa a Vienna e con la Cattedra di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Roma. Cavaliere della Repubblica per meriti culturali. 






Carla Crosio
(Vercelli, 1955) diplomata in scultura all’Accademia Albertina di Torino è stata a lungo membro della commissione didattica del Castello di Rivoli / M.A.C. Museo Arte Contemporanea. Successivamente docente di Plastica Ornamentale all’Accademia di Brera di Milano, docente di Tecniche della Scultura presso L'Accademia di Frosinone, di Firenze e di Carrara. Ha partecipato a simposi internazionali di scultura in marmo, neve, ghiaccio, legno, pietra in Italia, Francia, Austria, Finlandia, Norvegia, Repubblica Ceca, Stati Uniti. Le sue opere sono state esposte in mostre collettive e personali in Italia e all’estero, collocate in gallerie, collezioni private, musei di arte contemporanea.
Numerosi i lavori monumentali acquisiti da istituzioni per spazi pubblici in diversi paesi del mondo. Insignita nel 2015 dal Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano della distinzione onorifica di “Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana”. Tra le partecipazioni recenti: il respiro dell’arte, a cura di Virginia Monteverde, Palazzo Ducale Genova; The 20th hands across the
pacific Biennale d'arte contemporanea, Cina; Biennale di Fiber Art Contemporanea Città di Spoleto; Il segreto di Eva, Torino; Violenze, Roma; Movimento aperto, Napoli e Milano. Hanno scritto di lei, tra gli altri, Domenico Amoroso, Dario Archel, Luca Massimo Barbero, Luca Beatrice, Rolando Bellini,
Michele Bramante, Lucio Cabutti, Tiziana Conti, Martina Corgnati, Claudio Cravero, Andrea Del Guercio, Angelo Dragone, Sherry Gache, Guglielmo Gigliotti, Lorella Giudici, Francesco Lodola, Angela Madesani, Lorenzo Mango, Pino Mantovani, Roberto Mastroianni, Massimo Melotti, Nicola Miceli, Diego Pasqualin, Enrico Perotto, Gabriele Perretta, Stefania Perrone, Francesco Poli,
Wences Ramala, Loredana Rea, Marco Rosci, Franco Dante Tiglio, Tommaso Trini Castelli. Gillo Dorfles nel suo ultimo libro “Gli artisti che ho incontrato” edito da Skira, riporta i tre testi critici scritti in occasione delle personali dell’artista curate da lui.

Michela Cavagna
(Biella 1971) dopo la Laurea in Architettura, al Politecnico di Milano, ispirata dalla pioniera del design tessile Anni Albers, fonda nel 2009 il laboratorio di tessitura ArsalitArtes. Nel 2015 lascia l’Italia e si trasferisce in Indonesia dove vive per anni. Nel Sud-Est asiatico cambia in modo significativo il suo lavoro, grazie alle connessioni ed ispirazioni incontrate. Tornata in Italia porta avanti la sua ricerca nell’arte tessile indagando la dimensione femminile. Dal 2022 collabora con un gruppo di donne africane nel laboratorio GermogliLAB creando opere tessili. Fra le mostre recenti si segnala (2023) la sua personale a Todi, ArtOut Gallery; la partecipazione al progetto internazionale Fiberstorming a Bergamo per il Salone Italia del 25WTA World Textile Art, curata da Barbara Pavan, inserito tra gli eventi di BG BS Capitali della Cultura; XS Project alla Galleria d'Arte Tessile Contemporanea Gina Morandini di Maniago PN. Nel 2022 è selezionata per Paratissima Savoir-faire a Torino. Nel 2021 la BI-Box Art Gallery di Biella ospita la sua personale Iris. Inverno (e poi sarà primavera). Nello stesso anno è in mostra alla Biblioteca d'Arte Poletti di Modena con Elisabetta Zavoli in Farfalle di velluto. Viaggio nell'Indonesia Transgender; in Layers a cura di Erika Lacava a Borderline Festival di Varallo Sesia; in The yearning for the irrational, curata da L. Mikelle Standbridge a Casa Regis contemporary art di Valdilana; e ancora a Paratissima. Rebirthing. Art to restart, curata da Giulia Giglio Paolo Lolicata all'Artiglieria di Torino ed è tra le artiste selezionate per Terrapromessa progetto promosso da IlluminAmatrice con il patrocinio di Regione Lazio e Parco Nazionale del Gran Sasso, Amatrice. Nel 2019 è invitata alla collettiva L'altro capo del filo a N.I.C.E. Torino. A Jakarta nel 2018 l'Istituto Italiano di Cultura allestisce la sua personale I inhabit: rooms, cities, dreams and fears. Inserita nel volume "13X17. 1000 artisti per un’indagine eccentrica sull’arte in Italiana” a cura di Philippe Daverio & Jean Blanchaert.

Donatella Giagnacovo
ha conseguito il diploma di primo e secondo livello presso l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila e specializzazioni e abilitazioni per l’insegnamento di materie artistiche. Ha svolto attività di docenza di Discipline Pittoriche per il Liceo Artistico e di Laboratorio di Disegno e Didattica dell’Arte e dell’Immagine presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi dell’Aquila. È Formatrice nell’ambito della didattica dell’arte, autrice di testi e di articoli di settore. Nella sua attività di ricerca e produzione in ambito artistico - visivo, incentrata sulla valenza comunicativa in costante tensione tra materia e forma, restituisce attraverso un’essenziale ma impattante cromaticità, una sintesi lessicale che gioca sulla sembianza, la simbologia, la metafora e la percezione. Forte il legame tecnico- materico con materiali di recupero tra cui il tessile, le plastiche, le carte. Attenta da sempre alle dinamiche sociali, registra segnali emozionali di una quotidianità condivisa, ritenuti collanti comunicativi. Su questo aspetto propone installazioni – azioni partecipate come “Dolor et Spes” e “I 99”, (www.youtube.com), dedicate alla sua città a seguito del sisma del 2009. Recenti partecipazioni: “Unclassifiable Artout“ Contemporary Art Ground, Todi, International Group Exhibition; “Dal buio alla luce”, Azione performativa, Piazza del Popolo Roma; “Il peso del vuoto” SCD Textile & Art Studio Perugia, personale 2023; “Pensami” The XS Project, BAF Bergamo e Galleria Nazionale di Arte Tessile Contemporanea Gina Morandini, Maniago PN, 2023; performance
“Onora il padre”( www.youtube.com); “Una ogni undici minuti” SYART festival internazionale, Sorrento 2022; “Natus Iterum” Gagliano, Catanzaro, 2022; “Anti-camere” Reminiscenze, Corciano PG 2022; "Seminiamo Arte" 2022, MuBAQ Fossa AQ; "Di Bianche Spine” L’Aquila, F’Art Spazio Arti Visive Contemporanee, 2022.

Anneke Klein,
 Olandese, classe 1958,  ha sviluppato la passione per la tessitura a partire dalla sua formazione di orafa. Ha imparato presto a tessere perché ai materiali duri preferisce il calore rassicurante dei filati. Dopo un periodo di progettazione e produzione di abbigliamento, ha lavorato su commissione per il minimalista americano Richard Tuttle per la mostra al Vleeshal del Museo Frans
Hals e per Alexis Gautier al Museo Bozar di Bruxelles. Successivamente ha sviluppato un suo stile originale e personale. La sua ricerca indaga temi sociali e trova nella tessitura il medium espressivo d’elezione. Tra le mostre e partecipazioni recenti: Museo del Traje, Madrid, Spain (8th Biennial of Contemporary World Textile Art); CICA Museum, Seoul, Korea (Experimental Fashion & Fiber Art);
Brandwolff Projects, Amsterdam, the Netherlands (A Celebration of Art); New Bedford Museum of Art, New Bedford, Massachusetts, United States (Excellence in Fiber VI); Danubiana Meulensteen Art Museum, Bratislava, Slovakia (“Textile Art of Today", 6th International Trienale of Textile Art) and Pesti Vigado Gallery Budapest, Hungary; Tatra Gallery, Poprad, Slovakia; Slovácké muzeum, Uherské
Hradiště, Czech Republic; Museum Historyczne, Bielsko Biala, Poland (traveling exhibition); Compagnie WiebengaSilo, Veghel, the Netherlands (Solo-exhibition); Scythia, Ivano-Frankivs'k, Ukraine (13th and 14th International Biennial of Fiber Art); Gata de Gorgos, Alicante, Spain (Art al Vent XVIII); Colors of Humanity Art Gallery, Everett, Pennsylvania, United States (“Human Nature”) Museo del Ricamo e del Tessile, Valtopina, Italy (XX Internazionale Mostra del Ricamo Contemporanea); GC Den Breughel "International Textile Biennial 2022", Haacht, Belgium Miami International Fine Arts MIFA, Miami, Florida, United States (10th Biennial of Contemporary World Textile Art); Gallery Smashing Colors, Goirle, the Netherlands ("Out of the Blue"); 21st Century Museum of Contemporary Art, Kanazawa, Japan (5th Triennale of KOGEI); CasermArcheologica, Sansepolcro, Italy ("Appunti su Questo Tempo").

Clara Luiselli 
è nata a Clusone (BG) nel 1975 e si è formata presso l’Accademia di Belle Arti di Bergamo. È stata selezionata per le residenze presso la Fondazione Ratti con Allan Kaprow, Angela Vettese e Giacinto di Pietrantonio, la Fondazione Spinola Banna per l’Arte Contemporanea con Jorge Peris, Milovan Farronato e Gail Cochrane e Fabrica di Catena di Villorba con Lewis Baltz. Le sue opere sono state esposte in diversi spazi pubblici e privati tra i quali: Chelsea Art Museum di New York, MAK di Vienna, MUAR di Mosca, GAMeC di Bergamo, GAM di Genova, Museo delle Culture del Mondo di Genova, Fondazione Bevilacqua la Masa di Venezia, Galleria Viafarini di Milano, Galleria Klerkx di Milano, Galleria Civica d’Arte Contemporanea Montevergini di Siracusa, Galleria Traffic di
Bergamo, Nellymya Arthouse Gallery di Aranno e Lugano, Galleria Koma di Mons (Belgio), BACO di Bergamo, Fondazione Bernareggi di Bergamo, Teatro Valle di Roma, Galleria Vanna Casati di Bergamo, Goethe-Universitat Institut di Francoforte. Ha partecipato alla Biennale di Venezia Padiglione Italia/Accademie, alla Biennale dei Giovani Artisti d’Europa e del Mediterraneo di Roma e Sarajevo, al concorso internazionale di Giovane Scultura presso la Fondazione Pomodoro di Milano, a diverse edizioni di Art Site Fest. Nel 2001 ha vinto il premio Targetti Art Light e il premio Open 2017 per Pergine Spettacolo Aperto. È stata finalista per il premio TwoCalls di Dolomiti Contemporanee
2015, dell’Exhibart Prize del 2020 e del Premio Treviglio del 2010. Tra le mostre e partecipazioni recenti: 2023 Fiber storming, 25WTA World Textile Art, a cura di Barbara Pavan, Ex Ateneo, Bergamo. 2022 Immagine.Tempo, a cura di Greta Zuccali, Hub/Art Gallery, Milano; The Soft Revolution, WTA, a cura di Barbara Pavan, Museo del Tessile, Busto Arsizio, VA; Drawing as concept #2, Centro per l’Arte
Contemporanea Trebisonda, Perugia; Appunti su questo tempo. Il ricamo linguaggio dell’arte contemporanea, mostra internazionale a cura di Barbara Pavan, Museo del ricamo, Vartopina, PG e CasermArcheologica di Sansepolcro AR; 2021 Gesto Zero. Istantanee 2020, a cura di Ilaria Bignotti, ACME Art Lab, Giorgio Fasol e Matteo Galbiati, Ex Chiesa della Maddalena, Bergamo.

Lucia Nanni,
 in arte Bubilda, nasce a Ravenna nel 1976. Dopo il diploma scientifico, si laurea in Filosofia presso l’Università degli Studi di Bologna. Da oltre quindici anni ha eletto la macchina da cucire a suo strumento di elezione per una ricerca che trova nell’arte il naturale proseguimento di quella storico-filosofica: la storia delle idee come storia delle forme e dei materiali. Tra i progetti espositivi recenti segnaliamo “Profili cuciti di santità” alla Fondazione Dino Zoli di Forlì; “Bocche Cucite” con Matteo Marchesini a Palazzo Rasponi delle Teste di Ravenna; “Annotazione II” alla Biennale Disegno di Rimini; “Sul volto, di umani e insetti”, Salone del Mobile, Milano, Galleria Orlandi “Ro Walks
to ASAP”. Ha realizzato gli abiti di scena per la band Negrita al “Festival della Canzone Italiana” (Sanremo, 2019). La sua opera, “Tumulto”, realizzata in collaborazione con il critico letterario Matteo Marchesini, è risultata vincitrice della XXII edizione del concorso “Libri mai mai visti”. Parallelamente alla ricerca artistica, si occupa di moda e costume. Tra le mostre e partecipazioni recenti: Appunti su questo tempo, Mostra internazionale, Museo del Ricamo di Valtopina e CasermArcheologica Sansepolcro; Inferno-Paradiso (Cantico) a cura di Barbara Pavan, BAF Bergamo, Salone Italia del WTA World Textile Arts; Fiberstorming (Maria Egiziaca), Ex Ateneo Bergamo, tra gli eventi di BG BS Capitali della Cultura; Sedimenti Gioielli Indiscreti, Bubyperry, a cura di Adolfo Carrara, HOMI Milano; Sedimenti Gioielli Indiscreti, Bubyperry, a cura di Marco Bertoli M45 Milano; Anàstasis
(Sonnambuli) a cura di Giovanni Gardini, Santa Maria dell'Angelo Faenza.

Federica Patera (Bergamo, 1982) e Andrea Sbra Perego (Bergamo, 1982)
 ovvero letteratura e arte legate da un filo; una collaborazione che coniuga le esperienze di entrambi in un lavoro comune, che vuole essere un ponte e un punto d’incontro tra due discipline. Il duo nasce ufficialmente nel 2017 con il progetto RAR, che si focalizza sul valore dell’analogia in letteratura. Al centro della loro indagine c’è la dinamica che porta la lettura a divenire scrittura, e viceversa; il fruitore a divenire ostensore ed estensore, mescolando i ruoli. Tra le mostre personali recenti: The Ongoing Tale, Manuel Zoia Gallery, Milano; Tĕxere, a cura di Barbara Pavan, SCD Textile and Art Studio, Perugia; Extended Version, Raffaella De Chirico Arte Contemporanea, Torino; Note senza testo, Manuel Zoia Gallery, Verona. Tra le partecipazioni collettive: Unclassifiable, Sala delle Pietre, a cura di ArtOUT, Todi; Geografie del corpo e dell’anima, a cura di Silvia Vacca and Erika Montedoro, Civiche Raccolte d’Arte di Palazzo Marliani-Cicogna, Busto Arsizio, VA; De Filo, Linificio e Canapificio Nazionale, Bergamo; XS Project Galleria di Arte Tessile Contemporanea Gina Morandini, Maniago, PN; Fiberstorming Ex
Ateneo, Città Alta Bergamo, inserita tra gli eventi di Bergamo Brescia Capitali della Cultura; A Whole Box of Chocolates, Mothership NYC, New York (USA) Critically Random, Ivy Brown Gallery, New York; The soft revolution, Museo del Tessile di Busto Arsizio, collettiva del Salone Italia 25WTA World Textile Art, con il patrocinio di IILA, Provincia di Varese, Città di Busto Arsizio, a cura di Barbara Pavan in collaborazione con Erika Lacava e Mimmo Totaro; (La) Natura (è) morta - finalisti VIII
edizione Premio Cramum, a cura di Sabino Maria Frassà; Villa Mirabello, Milano; WOP Art Fair; Raffaella De Chirico Arte Contemporanea, Lugano. Il loro Progetto RAR è stato esposto dal 2015 da Raffaella De Chirico Arte Contemporanea, Torino. Una loro opera è stata recentemente acquisita alle Civiche Collezioni d'Arte di Palazzo Marliani Cicogna di Busto Arsizio.

Giulia Spernazza
nata a Roma (1979) è laureata in Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Roma. Tra le principali esposizioni, nel 2013 viene invitata al 64° Premio Michetti presso il Museo Michetti (Francavilla al Mare) e nel 2014 partecipa al Premio Adrenalina 3.0 presso il Macro Testaccio la Pelanda (Roma). Nel 2018 espone alla mostra personale “Natura pura” alla Galleria d’Arte Faber (Roma), nel 2019 è nella mostra collettiva “Ex Voto per arte ricevuta” al Museo Marino Marini (Firenze), è selezionata al Premio Arteam Cup V ed. a Villa Nobel (Sanremo), dove vince il Premio residenza e mostra personale presso il MuSa e invitata alla IV Biennale del libro d’Artista, Fondazione Monti Uniti di Foggia. Nel 2020 si tiene la personale “Strati d’animo”, a cura di Anna Lisa Ghirardi, presso il MuSa (Museo di Salò) e “Memories to preserve” a SCD Studio di Perugia. Nel 2021 una sua installazione è a “Terrapromessa”, progetto per il Festival IlluminAmatrice e a Todi Open Doors, a cura di Barbara Pavan e Matteo Pacini. Nel 2022 partecipa a “The Soft Revolution”, 25WTA World Textile Art, al Museo del Tessile di Busto Arsizio ed espone alla personale “MUTEVOLE”, a F’Art Spazio Arte Contemporanea a L’Aquila. Dello stesso anno la bipersonale con Valeria Patrizi “Tra il visibile e l’interiore”, a cura di Marta Bandini ed Elettra Bottazzi, al Museo Diocesano di Caltagirone. Selezionata al Premio Arteam Cup VII edizione, tenuto alla Fortezza del Priamar (Savona) . Nel 2023 partecipa a XS PROJECT, evento promosso da ArteMorbida, presso la Galleria di Arte Tessile Contemporanea Gina Morandini, e alla collettiva Fiberstorming, nell’ambito del 25WTA World Textile Art, tra gli eventi di BG BS Capitali della Cultura 2023, a cura di Barbara Pavan, all’ex Ateneo di Bergamo. Segue la bipersonale con Koro Ihara “FRAMMENTI” alla Galleria d’Arte Faber di Roma e alla collettiva “Books as Art", a cura di Paolo Cortese, Gramma_Epsilon Gallery, Atene. Selezionata al
Premio Luigi Candiani e per Unclassifiable a Todi.

Jacopo Alonso
(Messico 1984) è laureato in Sistemi Informatici e in Belle Arti, in Messico. Ha studiato presso l'Università di Rennes 2 in Francia (2014/15). È membro del National System of Creators FONCA Mexico. Beneficiario del programma Young Creators FONCA 2016-2017 per la Scultura. Ha partecipato a residenze d'artista presso la Building Bridges Gallery di Los Angeles, USA 2017
e presso l'ARTELES Creative Center di Haukijärvi Finlandia 2015. Ha partecipato a diverse mostre in Messico, Finlandia, Stati Uniti, Inghilterra, Ungheria, Italia, Francia , Portogallo, Polonia, Spagna, Slovacchia, Ucraina, Bratislava, Repubblica Ceca, Germania, Repubblica di Corea del Sud, Malesia, Australia, Paesi Bassi e Cina. Il suo lavoro è stato esposto di recente alla “International Textil Biennial – Images of Power” nei Paesi Bassi 2023, alla “International Art Textile Biennale” Australia 2023, alla “International RO Plastic” in Italia 2023, alla “7th International Textile and Fiber Art Exhibition Fibermen” in Ucraina 2022, alla “International Fiber Art in Pittsburgh”, USA 2022, alla “International Textile Biennial”, Belgio 2022, alla “XXXI Miniartextil Rosa Alchemico”, Italia 2022, alla “Fiber Options : Esplorazioni materiali”, USA 2022, al “The Fine Arts Textile Award”, Regno Unito 2022, al “35th Annual Material: Hard+Soft”, USA 2022, al “International Baltic Mini Textile Gdynia”, Polonia 2022, al “ Casa Decor”, Spagna 2022, al “Museo della Banca del Messico”, Messico 2022, all'“83a
Esposizione Internazionale di Arti Plastiche”, Spagna 2022, tra gli altri. Suoi lavori fanno parte della Collezione Bugatti-Segantini, del Museo di Angers, della Collezione LUMEN e della Banca del Messico, del Museo dell'Università Leopoldo Flores, del Museo Fengxian di Shanghai, Cina, Homeira Goldstein Collection, USA tra le molte. Il suo lavoro ha ricevuto premi e menzioni in contest internazionali in diversi paesi del mondo.

Elizabeth Aro
è nata a Buenos Aires nel 1961. Ha studiato Arte alla Scuola Nazionale di Belle Arti Prilidiano Pueyrredón di Buenos Aires e Storia dell'Arte all’UNA della stessa città. Nel 1991 è stata una delle artiste più giovani della mostra curata da Mari Carmen Ramirez "El taller Torres Garcia: the School of the South at the Huntington Art Gallery”, ad Austin, Texas, che ha ancorato la sua pratica all'astrazione precolombiana. È stata la prima artista donna argentina ad allestire una mostra personale nel Museo Nacional Reina Sofia di Madrid. Il suo lavoro è presente nelle collezioni della GAM Galleria Arte Moderna di Torino, del MAMBA Museo de Arte Moderno Buenos Aires e del MACRO Museo d'Arte Contemporanea Rosario. Ha esposto in mostre personali in Argentina, Italia, Spagna, Francia, Germania, Turchia, Marocco. Tra le numerose partecipazioni segnaliamo la Biennale Internationale de L’Art Contemporain di Casablanca e le collettive Take me with you, Mori Museum, Tokyo e Il filo raccontato, Museo di Trento e Rovereto. Tra le mostre personali recenti: (2022) Danza Nocturna,
Principato di Lucedio, a cura di Domenico Papa, ArtSite Fest, Vercelli; Memoria del presente, Zaion Art Gallery, Biella; Vincerà la bellezza, Fantastik Lab. Valencia, Spagna; Rèves, Open Studio Citè Internationale Des Arts, Parigi. E collettive: (2022) Roma Arte in Nuvola, Babs Art Gallery Milano, Roma; Superlab Milano, a cura di Francesca Canfora; The Soft Revolution, Museo del Tessile di Busto Arsizio, con il patrocinio di IILA, provincia di Varese, Città di Busto Arsizio, a cura di Barbara Pavan, evento del Salone Italia WTA World Textile Arts; Art Fair Basel with Babs Art Gallery Basilea, Svizzera; ORO&BLU, Nuova Galleria Moroni, Milano; Per/spectives, Galerie Martine Ehmer, Bruxelles, Belgium. Vive e lavora a Milano dopo aver trascorso diversi anni a Madrid.

Pietrina Atzori
è un’artista i cui medium spaziano dalle fibre naturali a quelle artificiali, dai materiali vergini a quelli di recupero, realizzando opere che si rifanno a temi della contemporaneità. Assemblaggio e ricamo, tessitura e annodamenti, manipolazioni di tessuti e tintura naturale, anche in forma sperimentale, sono inseriti a pieno titolo nella sua ricerca artistica. Attraverso il “filo” da corpo alle sue visioni, al suo immaginario, alle suggestioni che agitano la sua sensibilità. Con esso realizza
opere installative, performance e si esprime attraverso l’arte partecipativa. Sostenitrice del valore antropologico dell’arte, conduce la sua personale ricerca partendo dall’idea dell’arte come strumento di coscienza e conoscenza individuale e collettiva. Si occupa da tempo della valorizzazione delle fibre naturali, specialmente della lana, partecipando artisticamente a vari progetti in Europa, Italia e Sardegna. Da oltre dieci anni conduce un importante lavoro di ricerca nel territorio di Arbus proponendo sguardi inediti sulla comunità e le risorse identitarie, attraverso il recupero e l’impiego della lana della Pecora Nera di Arbus, riconosciuta quale biodiversità identitaria. È del 2019 il suo più importante progetto di arte sociale finora realizzato. Messo da parte il telaio si avventura con uno scooter a tessere un’ordito di 3500 km su tutta l’Italia recapitando ai Sindaci delle città che ha attraversato il filo della pecora nera di Arbus. I suoi lavori, installazioni, abiti, sculture tessili, libri d’artista, arazzi, quadri sono stati oggetto di mostre personali e collettive, nazionali e internazionali. Di lei è stato scritto nel libro “IO Sono-Arte” di Emanuela Scuccato edizioni Il Gattaccio. Numerose le tesi di Laurea in cui è inserito il suo lavoro di artista. Diverse sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private. Dal 2021 una sua installazione è parte della collezione del Museo di Arte Contemporanea di Aosta. Tra le mostre recenti: XS Project, Galleria Nazionale d'Arte Tessile Contemporanea Gina Morandini, Maniago PN; Unclassifiable, Sala delle Pietre, Todi, promosso da Artout Contemporary Art Ground.

Andrea Cocca
in arte Cenzo, è un giovane artista sardo. Nato a Ghilarza (Or) nel 1994, attualmente vive e lavora a Olmedo, nel nord Sardegna. Nel 2015 inizia la sua formazione come stilista a Nuoro. Durante gli studi di moda sperimenta e si interessa all'Arte come autodidatta e comincia così a congiungere la sartoria con l'arte stessa. È da questa unione che nascono le prime opere, cucite a mano, e i primi ritratti. Cenzo Cocca continua nel suo percorso artistico e dal 2017 si fa conoscere con le sue prime mostre. La sua Arte è espressa attraverso tecniche e materiali semplici, come l’ago e il filo. Un altro materiale utilizzato sono le carte da gioco, con le quali letteralmente “gioca” a modo suo, creando delle piccole storie a libera interpretazione di chi le osserva. Tra le mostre e collaborazioni recenti: (2023) Parigi, Mascherzi?, Galerie Florèal Beleville e Galerie Jacques Levy, a cura di Fabrizia Atzei, personale; Maniago (PN), Galleria d’Arte Tessile Contemporanea Gina Morandini, XS Project, a cura di ArteMorbida e Le Arti Tessili APS; Bergamo, Aule Ex Ateneo FIBERSTORMING a cura di Barbara
Pavan, progetto per BG BS Capitali della Cultura, Salone Italia del 25WTA World Textile Art; San Sepolcro, Casermarcheologica, APPUNTI SU QUESTO TEMPO, mostra collettiva internazionale; (2022) Roma, Palazzo La Nuvola di Fuksas, Roma Arte in Nuvola, con Galleria MancaSpazio; Perugia, SCD Art Studio, Colmando il vuoto aprendo gli occhi, personale; Valtopina, Museo del tessuto e del
Ricamo APPUNTI SU QUESTO TEMPO a cura di Barbara Pavan, collettiva internazionale; Nuoro ,Galleria MancaSpazio, Segnali di vita a cura di Chiara Manca, personale; (2021) Alghero, Spazio Arte Contemporanea Sa Mandra Affinità abitative, opere cucite in dialogo con le foto di Mario Saragato, a cura di Stefano Resmini; 8th Crazy Art Commune International New Contemporary Art Exhibition, a cura di Mario Fois Carta, Dhaneshwar Shah, Yang Zhenyang; Samugheo, MURATS - Museo Unico Regionale dell’Arte Tessile Sarda, Biennale di Fiber Art.

Barbara D’Antuono
nata a Varese nel 1961, lascia l’Italia per recarsi in Corsica nel 1968 dove farà tutti gli studi fino al Diploma di maturità. Dopo un viaggio nei Caraibi si stabilisce ad Haiti dal 1982 al 1986. L’incontro con l’opera dei pittori del movimento ST Soleil e la loro libertà di espressione pittorica sarà decisiva. Refrattaria a qualsiasi insegnamento accademico è introdotta alla pittura attraverso l’Art Brut e l’arte popolare, si avvicina al vodoo, si interessa al sincretismo. Nel 1986 un colpo di stato fa precipitare la situazione politica e si conclude con la fuga del dittatore Jean Claude Duvalier che lascia dietro di sé una scia di caos e distruzione. Le atrocità di cui è stata testimone, la porteranno alla necessità di creare. Proprio durante il suo lungo soggiorno ad Haiti, le si rivela la «magia», i suoi demoni interiori e tutta l’estetica del suo lavoro plastico. Nel 1986 torna in Francia con alle spalle l’esperienza haitiana. Le sue fonti d’ispirazione sono il sacro, il rapporto dell’uomo con la violenza, la magia, la morte, l’aldilà, le credenze e le superstizioni ma anche i suoi viaggi, l’incontro con altre culture. La sua modalità espressiva è dapprima la pittura ma dal 2013 decide di dedicarsi esclusivamente ai tessili, al cucito. Una forma di terapia: suturare ferite, ricostruire, assemblare e sovrapporre, riabilitare, restaurare. Da allora non ha mai smesso di esplorare la sua psiche in un lavoro meticoloso e ricco di dettagli, di riferimenti mitologici e religiosi e quando affronta il tema della morte lo fa con colore e talvolta con umorismo. Non c’è schizzo, nessun disegno, nessun progetto prestabilito nella sua pratica: D’Antuono si lascia trasportare dal gesto quasi ipnotico dell’ago che attraversa il tessuto dando forma alle storie. Tra le mostre recenti: Créatures des terres minées, Galerie Claire
Corcia, Parigi; Biennale Internationale d’Arts Textiles, Haacht BE; Empreintes textiles, Centre Culturel André Malraux, Agen FR.

Magdalena Fermina
(Novara 1968), artista visiva e performer, si è diplomata in Scenografia all’Accademia di Brera di Milano dove ha successivamente completato con successo il biennio di specializzazione in Arti visive e discipline dello spettacolo, indirizzo Scultura, discutendo una tesi su Christian Boltanski e Roman Opałka. Nel 2014, ha anche conseguito a Torino un master post lauream
in “Teoria e storia dell’attività artistica: metodologie didattiche”. Ha svolto o sostenuto molte iniziative rivolte ai giovani artisti, facilitandone gli scambi internazionali a vari livelli. Ha approfondito temi legati all’arteterapia. Ha all'attivo diverse mostre e partecipazioni in Italia ed all'estero, tra cui: Sala del
Compasso, Cupola di San Gaudenzio, Novara, Arte, Civiltà e Sacro per abitare la Terra, a cura di Antonio Spanedda; Galleria Artanda, Acqui Terme (AL), Fango e acqua, a cura di Carmelina Barbato e Roberto Gianinetti, catalogo; Umanitaria, Milano, Pane Quotidiano, curatrice Antonella Prota Giurleo; Biblioteca Centrale Akaki Tsereteli di Batumi (Georgia), Il mondo visto tra penna e pennello, curatrice Manana Sulaberidze; Palazzo Medici Riccardi, Firenze, End in nation. VII edizione. Mostra itinerante a cura di Lorella Giudici, catalogo; Museo Civico del Marmo, Carrara, End in Nation, VIII edizione, a cura di Lorella Giudici; Quintocortile, Milano. Le stanze di Gea. Decima rassegna di poesiarte; Chie Art Gallery, Milano. Free Style, a cura di Giorgia Cattoretti; Ex Chiesa di Santa Chiara. Vercellibrainart, a cura di Studio Dieci. Testi di Lorella Giudici, catalogo; Galerie im Stift (Museo Civico della città), Bad Hersfeld (Assia, Germany), End in nation, V edizione, a cura di Lorella Giudici; Ex Asilo Filangeri, Napoli, Agnus Dei, a cura di Giuseppe Piscopo.Tra le più recenti: UNCLASSIFIABLE, mostra internazionale d'arte contemporanea, Todi, curata da Barbara Pavan, con il
patrocinio del Comune; BORDERLINE FESTIVAL, Varallo Sesia, progetto site specific.

Monica Giovinazzi
vive e lavora tra Austria e Italia. Performer, artista visiva poliedrica. Nel1998 ha
fondato a Roma l’APSRaabe-CentroUNLA per la lotta contro l’analfabetismo aprendo anche un centro policulturale a Trastevere (2000-2014) dove proporre performance, esposizioni e attività didattiche. Realizza numerose performance, dall'arte visiva alla poesia, dai temi sociali alla storia. Questi lavori si configurano come documentari teatrali. Dal 2008 collabora con il Centro Donna Lilith di Latina curando laboratori di scrittura e diverse performance come “Luglio’76” (sulla strage del Circeo) e realizza il volume: “Il filo della me moria” oltre ad una serie di performance dedicate a donne artiste. Dal 2005 è a Vienna, dove fonda Rotehaare Kulturverein e collabora con enti culturali della città, con scuole ed università promuovendo anche la cultura italiana in Austria. Per questo dal 2014 è Cavaliere della Repubblica e riceve la Stella d'Italia al merito. Collabora con la Fundamental Rights Agency (FRA) per la realizzazione di performance sul tema della difesa dei diritti delle minoranze. A Londra, nel 2012, cura la regia del testo teatrale “Love and Terror in the Wind” con la “Brigue Productions” e mette in scena il proprio testo “Il respiro di Bernhard”. Nel2016 inizia il suo progetto teatrale Dostoevskji Machine, itinerante tra Vienna, Londra e l'Italia, sull'opera del maestro russo. E presenta a Vienna il progetto “Endgame” ispirato al testo beckettiano “Aspettando Godot” che prevede una performance e l’allestimento di una mostra. Del 2017 il progetto di arte partecipata itinerante dal titolo “Where is my T-shirt” che comprende anche una installazione scenica ed una mostra delle opere realizzate con oltre dieci chilometri di strisce di t-shirt riciclate. Nel 2018 mette in scena: “Difforme dal senso comune” con la partecipazione di oltre trenta donne, che incarnano, con movimenti corali e voce, la storia di altre donne che, fino agli anni '50, hanno subito l'internamento nel manicomio di Aversa. La
performance va in scena, tra l'altro, a Latina, al Wuk Performing Arts di Vienna e al Museo Macro
di Roma. Tra le partecipazioni recenti: vincitrice del premio internazionale WE FUND YOUR ART;
Something Blue,Vienna; Nymphae, Latina; Angels for Rilke, Perugia, Vienna, Abbazia di Valvisciolo;
P41 Loggia dei Mercanti di Sermoneta; Unclassifiable, Sala delle Pietre, Todi. Con il collettivo d'arte
L'albero delle farfalle partecipa a mostre in upcycling dedicate all'infanzia a Bari, Latina, all’Archivio
di Stato di Napoli ,all’Aranciera di S. Sisto di Roma nell'ambito della Paperweek.

Florencia Martinez
è nata in Argentina nel 1962. Tra le sue mostre personali recenti, Tundra a Gilda Contemporary Art di Milano, a cura di Cristina Artese e Andrea Lacarpia; Roundly Resident allo Spazio Curva Pura, Roma e, ancora, al Eachway Museum di Shenzen, Cina, curata da Barbara Santoni; alla Triennale di Milano, a cura di Angelo Crespi; al MACRO di Roma, alla Zaion Gallery di Biella, al Chiostrino a Como, curata da Chiara Canali e Ivan Quaroni. Ha partecipato a innumerevoli progetti espositivi collettivi in Italia ed all’estero. Tra questi; Fiberstorming, Ex Ateneo Bergamo per BG BS Capitali della Cultura; The soft revolution, Museo del Tessile Busto Arsizio, a cura di B.Pavan per 25WTA World Textile Art; #NOINONLAVREMMOFATTO, performance per MILANO SCULTURA, Fabbrica del Vapore, a cura di Valerio Dehò e Ilaria Centola; Il respiro dell’arte a Palazzo Ducale, Genova, a cura di Virginia Monteverde; alla Biennale Fiber Art, Spoleto, Palazzo Collicola; alla Biennale del Bangladesh; TRIA. Rethimno. House of Culture, Creta; Back To Zante, Centro Culturale Solomos, Zante, Grecia; Context Art Miami Basel con Galleria Stefano Forni, Bologna; Delicartesen, Galeria Montoriol, Barcelona; Imago Mundi, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, a cura di L.Beatrice; Pop Up Revolution, Caserma XXIV Maggio a cura di Achille Bonito Oliva; Pop Up Italian Show, Hubei Museum of Arts, Wuhan, Hubei. È stata tra gli artisti del Padiglione Italia della Biennale di Venezia nel 2011. Hanno scritto sul suo lavoro: Valerio Dehò, Alessandra Redaelli, Vittorio Sgarbi, Jolanda Insana, Piero Colaprico, Dino Messina, Giorgio Bonomi, Barbara Pavan, Paola Tognon, Elvira Seminara, Maurizio Stupiggia, Cristina Gilda Artese, Andrea Lacarpia, Fabio Carnaghi, Giorgio de Finis, Anna Maria Panzera. Gallerie di riferimento: Gilda Contemporary Art, Milano; Galleria
Stefano Forni, Bologna; Zaion Gallery, Biella; Galleria Ester Montoriol, Barcellona. Insegna dal 2014 fotografia all’ACME di Milano. Vive e lavora a Milano.

Miriam Medrez
è nata a Città del Messico nel 1958; ha studiato Arti Plastiche all’UNAM e all’Università Concordia di Montreal in Canada. Fondamentale per la sua formazione di scultrice sono i corsi tenuti da Gerda Gruber che saprà trasmettere ai suoi allievi non solo le competenze tecniche nella manipolazione dell’argilla ma, soprattutto, incoraggiarli a pensare il materiale come linguaggio artistico scultoreo, portando la ceramica fuori dalla dipendenza dall’immagine bidimensionale e dalla pittura tradizionale. È attraverso la ceramica, d’altra parte, che Medrez apprende il processo chimico primordiale della terra che prende forma e consistenza, come saranno in seguito i tessuti ad insegnarle l’analogia con la pelle e il valore del senso del tatto. Dal 1985 vive a Monterrey, NuevoLeón, dove ha sviluppato il suo lavoro di scultrice e di artista. Nel 1995, il MARCO Museum di Monterrey ha ospitato la sua mostra personale “Assault of Memories” (1995) – evento più unico che raro per un’artista del luogo. Durante un anno sabbatico (1997) Medrez si trasferisce con la sua famiglia in Israele, collaborando con l’Università di Betzalel a Gerusalemme, ricoprendo il ruolo di assistente alla cattedra di scultura alla School of Arts. Il suo lavoro ha ottenuto premi (1° posto in scultura, IV Bienal Monterrey FEMSA, 1998) e riconoscimenti istituzionali (Sistema Nacional de Creadores FONCA/ CONACULTA 2006 – 2009 e 2010 – 2013); ha esposto in musei (retrospettive individuali al Museo
MARCO di Monterrey dal 1995 al 2008) e in gallerie e spazi pubblici e privati in Messico e all’estero. Tra le mostre recenti: (2023)  ̈Inside Out ̈, Museo de Historia Natural Mexicana, Monterrey, N.L.; (2022) “Resonancia Onírica” Centro Cultural Plaza Fatima, San Pedro Garza García N.L.; “Vistome de palabras entretejidas”, Pinacoteca de Xalapa, Veracruz “Quien se come a quien”, Museo de Tertulia, Cali, Colombia; (2021) “Ni una menos” Museo el centenario, San Pedro Garza García N.L.; (2020) “Vestidos invertidos” MUNAL Museo Nacional de Arte, CDMX.

Saba Najafi
(Iran, 1979) si laurea in Pittura all’Università Alzahra di Teheran e consegue un master all’Università d’Arte Honar di Tehran. Si trasferisce a Milano nell’estate del 2008, dove si laurea a Brera prima in Pittura e poi in Arteterapia. Artista visiva multidisciplinare, si muove tra video e installazioni, usando materiali tessili e naturali come pietre, rami, foglie. Nel mondo dell’arte è nata
come pittrice, dal 2012 ha usato materiali come tessuto, fili di lana ed è stata sempre più attratta dagli elementi naturali come pietra, rami e foglie. Ha all’attivo numerose partecipazioni in Italia e all’estero. Tra le mostre recenti: Unclassifiable, Sala delle Pietre, Todi, promossa da ArtOUT, curata da Barbara
Pavan, con il patrocinio del Comune; mostra personale Suspended restituzione di una residenza artistica presso la Galleria Mare a Paola (CS); XS Project, BAF Bergamo e Galleria d'Arte Tessile Contemporanea Gina Morandini, promossa da ArteMorbida, Maniago PN; Arteam Cup 2022, mostra dei finalisti, Fortezza del Priamar, Savona; Refuge, mostra personale, a cura di Erika Lacava, Museo della Seta di Abbadia Lariana; Cento artiste solidali con le donne afghane, GalleriaScoglio di Quarto, Milano; Corpoacorpoacorpo Cso, Studio Pepe36, Milano; Serendip Project | felice effimero indeterminato, Festival del Tempo, Sermoneta; IV Biennale di Arte Ambientale, La natura dell’arte, Mariano Comense. Nel 2021 è selezionata per partecipare alla residenza artistica Dune. Arti Paesaggi Utopie, Principina a Mare, all’interno degli spazi del Parco Nazionale della Maremma; Archeosofie, mostra personale, Galleria Ellequadro, Genova.

Giulia Nelli 
(Legnano, 1992) si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 2014 e ha conseguito nel 2016 il Master IDEA in Exhibition Design del Politecnico di Milano. Nel 2019 ha frequentato il corso di Arazzo Contemporaneo presso la Scuola d’Arte Applicata del Castello Sforzesco a Milano. Ha esposto in diverse mostre in Italia e all’estero. Tra queste: (2023) mostra personale Silenzio condiviso a cura di Sabino Maria Frassà, Palazzo Morando | Costume Moda Immagine a Milano a seguito della vincita della IX edizione del Premio Cramum 2022; ha realizzato installazioni site-specific per DE FILO, Linificio e Canapificio Nazionale, al DAS - Dispositivo Arti Sperimentali di Bologna, al GASC - Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei di Villa Clerici a Milano e a Castel Belasi (Trento) a cura di Stefano Cagol in collaborazione con il MUSE – Museo delle Scienze di Trento; (2022) selezionata per la residenza d’artista presso Villa Greppi; mostra personale Legami e fratture, Fondazione Vittorio Leonesio, a cura di Mariacristina Maccarinelli e Kevin McManus; selezionata per realizzare un’installazione site-specific presso lo Spazio Archeologico Sotterraneo a Trento all’interno della mostra WE ARE THE FLOOD Liquid exhibition #2 a cura di Stefano Cagol; partecipa alla mostra internazionale The soft revolution al Museo del Tessile di Busto Arsizio a cura di Barbara Pavan perWTA World Textile Art promossa da ArteMorbida; e a Spazio COSMO di Roma a
cur a di Camilla Boemio. (2021) Il volto dell’altro, a cura di LAQ - lartquotidien e Elisabetta Mero, installazione presso il Giardino della Basilica San Celso a Milano; Lo spazio vissuto, a cura dell’Istituto Italiano di Cultura di Tirana; The 10th International Biennial Exhibition of Mini Textile Art “Scythia”, Ivano-Frankivs’k, Ukraine. (2020) Dentro lo specchio, a cura dell’Istituto Italiano di Cultura al Museo MISP di San Pietroburgo; (2019) Untitled Inthependant Gallery a Porto P; Textile Matière à Sculpter, The Fibery Galler, Parigi F. Finalista a Miniartextil 2018 (Como, Montrouge, Busto Arsizio e Caundry), al Premio Morlotti-Imbersago 2018 e 2021 (Imbersago e Museo della Permanente di Milano) e all’Art Prize CBM 2017/2018 (Torino e Praga).

Elena Redaelli
(1981) MA Fine Arts, UCA, Londra, Uk; MA in Scultura, Accademia di Belle Arti di Roma. Tra i progetti del 2023 CAFKA Biennial, Contemporary Art Forum Kitchener, Canada; Simularr Encounters - the Gustav Mahler Private University (GMPU) in Klagenfurt, AT; Sulpture by the sea – Bondi beach, Sydney, AU; Percorso di fede – Land Art Project, Colle Brianza, Lecco, IT; KunstTREFFpunkt, Darmstadt, DE; The Soft in you, The Soft in Me – Region Norrbotten, KKV textile laboratory Luleå, Sweden. Mostre personali recenti: Trappe galleriet Viborg Kunsthall, DK / Tokiwa
Museum, Ube, Japan / Zarya centre for Contemporary Art, Vladivostok, RU / Tsung-Yeh art and cultural centre, Tainan, Taiwan. Le sue mostre collettive includono: 2022 MANIBUS, Ex Deposito Carburanti, Monopoli / The Soft Revolution, Museo del Tessile, Busto Arsizio / Dialogue with clouds, La Ermitas, Spain / Dak’Art Off Biennial, Dakar, Senegal / RespirArt Parco d’arte a Pampeago, TN / Isola Prossima, Isola Polvese, Lago trasimeno / AiRV VESTERAALEN, Lofoten, Norway. 2021 Enclave LandArt, Val de Gallinera, Spain / Land of the flunen – Threads of the past, Neukirchen-Vluyn, De / Environmental Art symposium 2020, Kohila, Estonia / Andorra LandArt, Andorra. 2021 Enclave LandArt, Val de Gallinera, Spain / Land of the flunen – Threads of the past, Neukirchen-Vluyn, De / Environmental Art symposium 2020, Kohila, Estonia / Andorra LandArt, Andorra. 2019 Abidjan Green
Art Biennial, Abidjan, Ivory Coast, Africa / Interminable Prescriptions for the Plague, MOCA Taipei, Taiwan / I-Park Site-Responsive Art Residency & Biennale, Connecticut, USA / WasteArt - NOT out of sight, NOT out of mind, Estonia, Latvia / Shinano Primitive art festival, Nagano, Japan / Duodecimal, Civic Gallery, Barnsley, UK / Cheng Long Wetlands International Environmental Art Project, Cheng Long village, Taiwan / GROUNDSPEAK, Schokland, Holland / Madou sugar industry art triennial,
Tainan, Taiwan/ FLOM, Dalane Kulturfestivalen, Norway. 2018 ErTem, Art festival and Symposium, Budapest, Hungary/ Toortuumik Art Festival, Estonia/AIR 2018; Australian Tapestry Workshop, Melbourne, Au. Selezionata per partecipare a diverse residenze internazionali e nel 2018 ha ricevuto un assegno di ricerca da NKH per il progetto “Strata of memory”.

Beatrice Speranza
(Lucca 1970) è laureata alla Facoltà di Architettura di Firenze. Una sensibilità rara, la passione per l’immagine e il talento per la composizione la conducono verso la fotografia che espone dal 2010 insieme ai suoi lavori di design in Italia e all’estero. Nel 2013 Clarice Pecori Giraldi, direttrice di Christie’s, inserisce alcune sue opere in una delle aste di Palazzo Clerici a Milano. Nel 2019 le sue fotografie ricamate sono esposte al Mia Photo Fair e le valgono il Premio RaM Sarteano. Qui nascerà una collaborazione con Denis Curti, curatore, critico, giornalista, per la sua Galleria Still. Tre opere realizzate per la mostra itinerante Cantiche (2021) ispirato alla Divina Commedia in occasione del 700° anniversario della morte di Dante, confluiscono l’anno successivo nella mostra internazionale “Appunti su questo tempo,” curata da Barbara Pavan, al Museo del Ricamo di Valtopina e successivamente a CasermArcheologica di Sansepolcro. Nel 2022 nella mostra Venezia Madre (inserita tra gli eventi OFF
della Biennale) ha esposto il progetto Luce in cui è intervenuta oltre che con il ricamo anche con la foglia oro. Sempre nel 2022 vince il premio Talent Prize Paratissima a Torino. Nel 2023 continua ad esporre in gallerie private italiane e viene invitata dall’Accademia di Belle Arti di Venezia e di Firenze a presentare il suo progetto artistico all’interno dei VideoRitratti di Autore realizzati da Giulia
Vannucci.

Elisabeth Tronhjem
(Heldum, Danimarca, 1956) si è formata presso la Royal Danish Academy of Fine Arts con il professor Willy Ørskov. Vive e lavora tra Italia e Palma di Maiorca. Tra le mostre personali: Las piedras que respiran Centre D’Art Sant Bernat, Cami Real, Monestir de la Real, Palma de Mallorca; Skulptur og tegning, Holstebro Kunstmuseum; Forme astratte, figure incastrate, AOC F 58, Roma. E tra le innumerevoli collettive: Unclassifiable, Sala delle Pietre, Todi, promossa da ArtOUT e curata da Barbara Pavan, con il patrocinio del Comune; Venti artisti fra Ricerca e Polivalenza dell’immagine, Palazzo Farnese, Ortona; Katalogos, Museo Nazionale D’Abruzzo, Castello Cinquecentesco, L’Aquila;
Orizzonte Plurale, Museo della Carta e della Filigrana, Fabriano, AN; Dialogo con la Materia, Chiesa di S. Maria di Realvalle di S. Pietro di Scafati, Napoli; Mostra Internazionale di Scultura Contemporanea, Museo di Scultura, Fregene RM; Presenze, Centro Espositivo della Rocca Paolina, Comune di Perugia, Patrocinio Ministero degli Esteri, Ministero dei Beni Culturali; Kammeraterne Den Frie, Palazzo delle Esposizioni, Copenaghen; Skulptur Nu, Århus Kunstbygning, Århus; Skulptur i parken, Kalmar Kunstmuseum; Festsalen Charlottenborg, Kongens Nytorv, Copenaghen; Le donne i cavalier l'arme gli amori e l'Arte, Palazzo Orsini, Bomarzo; Tre Civette sul Comò, Musei di Villa Torlonia, Roma; XLIV Premio Sulmona, Rassegna internazionale d'arte contemporanea, edizione Bimillenario Ovidiano, Polo Museale Civico Diocesano, Sulmona; Prospettive del Terzo Millennio, MACA - Museo Arte Contemporanea Acri, Palazzo Sanseverino-Falcone, Acri CS. Tra i Premi, ha vinto il De Neuhausenske Præmier (1981), il XLIV Premio Sulmona (2016) e il Premio Centro (2019) Una sua scultura monumentale – un cubo in bronzo articolato in diverse sezioni dal titolo Parte e totalità – è in permanenza nella Sala del Consiglio Comunale nel Municipio di Holstebro, Danimarca. 

Yukoh Tsukamoto
nasce ad Osaka, Giappone; si laurea a Tokyo presso l’Università di Belle Arti di Musashino in pittura a olio sotto la guida del Maestro Tadamasa Murai e si specializza in litografia con il Maestro Akikazu Shimizu. In Osaka Giappone insegna: arti plastiche in diversi ambiti scolastici; litografia presso il Centro di Cultura Giapponese e litografia presso l’Università di Kinki Osaka; e nel
1999 fonda la scuola di litografia “Atelier 410 lito”. A Milano dal 2003 frequenta l’atelier (Stamperia d’arte ed Editore) di Giorgio Upiglio e nel 2011 si laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. 50° Biennale di Venezia: invitata dal maestro zhozo Shimamoto (Gutai), espone una sua opera. L’artista ha partecipato a numerose mostre collettive e personali. Tra le più recenti: personali: 2022 Miracolo a Milano, Galleria d’arte Osaka Umeda Hankyu sede principale (Osaka); Orma di Milano, Tokyo Myoan Gallery, (Tokyo); 2021 Il Piano del pianeta - La pandemia,ora, Lads Gallery, (Osaka) JP; 2020 Oltre il giardino, La casa del direttore, doppia personale, a cura di Luca Arnaudo (Rieti) IT; 2019 Orme: La tristezza della natura, Lads Gallery, (Osaka) JP haru: Salviamo la primavera, Studio Tufano, (Mi); 2018 Orme il rosso del papavero, Lads Gallery, (Osaka) JP. Collettive: 2023 NatuShiTab, con il patrocino del Comune di Corsico, Milano IT; 2022 Io, QuintoCortile, Milano; Libri d’artista al museo, Museo Civico Floriano Bodini Gemonio (VA); Amaci, Fondazione Sormano con il Patrocino di Sormano, Sormano (Como) IT; Occhi aperti alla bellezza, XIV Simposio Internazionale d’arte Sociale Scampia (Napoli) IT; Da dea a donna, Thanor Spazio Arte, Milano; Libri d’artista, Città di Corsico, Milano; Ryuichi Monobe e la sua mostra studentesca, Kaede Gallery, Osaka JP; 2021 L’Ulivo Rinasce, In occasione di Olio Festival,(MI) IT; The yearning for the irrational, Casa Regis, Valdilana, (BI); Oggetto Libro, Biblioteca Nazionale Braidense (Mi); 2020 La libertà delle idee Arte Tour web-1, 2020, Quintocortile (MI); Nuove rotte. Il viaggio nei libri d’artista a cura di Marco Carminati e Luca Saltini, Biblioteca del museo cantonale d’arte di Lugano (TI) CH.





                                                            


Lea Contestabile
è nata a Ortucchio (AQ) nel 1949, vive e lavora a L’Aquila. Dopo l’Accademia opera presso la Calcografia Nazionale di Roma, diretta da Carlo Bertelli, grazie ad una borsa di studio dell’Accademia di San Luca. È stata docente all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila ed è fondatrice e direttrice del MUBAQ - Museo Dei Bambini L’Aquila. Le metodologie didattico-formative dell’arte, sperimentate nei laboratori da lei diretti nelle scuole, sono oggetto di volume di Educazione alla visione “L’Arte a scuola”. Artista versatile e poliedrica vanta una intensa attività artistica documentata sia in Italia (L’Aquila, Roma, Milano, Napoli, Firenze, Ascoli Piceno, Spoleto, Enna, Pescara…) sia all’estero (America Latina, Neuchatel, Hamilton, Rottweil, Toronto, Budapest, Craiova, Calaft, Mosca, Instanbul…). Alcune tra le mostre recenti: 2022 "Nidi d’Ombre", Galleria Monitor di Pereto, 2021 “Un paese ci vuole” Ortucchio- L’Aquila 2018 - Un giardino tutto per me, NiArt Galery, Ravenna; Atelier, Macro Museo d’arte contemporanea, Roma; Art Lovers Open Their Garden, Berlino; Il giardino della memoria, Galleria Theodor Pallady, Iasi (Romania); Una stanza tutta per sé, Scuderie Aldobrandini e Mura del Valadier, Frascati; Tutte, l’altra metà dell’arte, Museo MAGI 900, Pieve di Cento; Il sangue delle donne. Tracce di rosso sul panno bianco, Palazzo Fibbioni, L’Aquila; Lessico famigliare-Nostos, Centro di cultura delle donne“Hannah Arendt”, Università degli studi di Teramo, Teramo; 2017 - Una stanza tutta per me, ex Aurum, Pescara; Arcobaleno liquido della creatività, Ideazione e realizzazione dello spettacolo multimediale nell’ambito dei Cantieri immaginari, Palazzo Cappa L’Aquila; La fragile bellezza, Arte Contemporanea 23, Museo didattico territoriale Arte contemporanea Roma Muditac / Mairana; Terza bienal Bodrum: Centro Culturale Sevket Sabanci, Castello di Bodrum e Osmanli Tersanesi, Bodrum (Turchia); Arcobaleno liquido della creatività-Mostra di libri d’artista, Mubaq - Museo dei bambini L’Aquila; PACI Premio Auditorium Città di Isernia.



Paolo Dell’Elce

 è fotografo, teorico, docente dei linguaggi visivi e curatore. Opera in ambito professionale ed artistico dagli anni settanta. Alcune sue opere sono presenti nelle più importanti collezioni pubbliche e private di tutto il mondo tra cui la Biblioteque Nationale de France, Cabinet des Estampes (“Selve” 28 stampe scelte da Jean-Claude Lemagny), il Museo Ken Damy di Fotografia Contemporanea di Brescia, l’Accademia Carrara di Bergamo (Donazione Lanfranco Colombo), lo State Center of Photography of Russian Federation… Ha pubblicato libri e apportato contributi teorici al linguaggio della Fotografia. Dal 1997 al 2007 è stato direttore artistico del Museo Abruzzese della Fotografia “Giuseppe Moder” di Città Sant’Angelo (PE). Nel 1993 e nel 1995 è stato uno dei vincitori della selezione nazionale del Premio KODAK EUROPEAN PANORAMA. Ha collaborato come insegnante di Fotografia con lo State Center of Photography of Russian Federation – Rosphoto, San Pietroburgo. Fotografo dell’anno 2021 per il suo lavoro- La luce e i giorni- nell’ambito del Concorso fotografico Toninino Di Venanzio. A Luglio 2023 è presente presso F’ Art con il corpus Un attimo d’azzurro, 1983 Paolo Dell'Elce “Non è che un attimo d’azzurro ormai L'anima" Georg Trakl Nella luce qualcosa si mostra; si dà. Qualcosa che è pura qualità, conforto, che dispone al bene e in cui si intuisce una continuità: un’apertura esistenziale. Qualcosa che è ancora percepibile come materia distinta, si trasforma nella luce e diventa sostanza dello sguardo; ciò che è lontano è anche vicino. Io sono ciò che vedo e in questa consapevolezza si origina un sentimento vivificante che dona rilievo e pienezza al presente esistenziale (Io sono!). Dice Plotino: – Ogni anima è e diventa ciò che guarda –



Giulia Napoleone

nasce nel 1936 a Pescara. Nel 1963 tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Numero di Firenze: una selezione di disegni in cui prendono corpo le inedite stimolazioni visive volte all’approfondimento dei temi più cari alla sua ricerca, il segno e la luce. Dal 1965 frequenta la Sala Studio della Calcografia Nazionale di Roma, aperta agli artisti dall’allora direttore Maurizio Calvesi. Nel 1967 il governo olandese le concede una borsa di studio che le offre la possibilità di specializzarsi nell’incisione presso il Rijkmuseum di Amsterdam. Nel 1983, inoltre, presso la Biblioteca Comunale di Palazzo Sormani a Milano si svolge un’importante rassegna antologica dell’opera grafica dell’artista, accompagnata da un volume pubblicato da Vanni Scheiwiller, con testo di Carlo Bertelli. Nel 1986 partecipa all’XI Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma Negli anni Novanta continua a realizzare ed esporre incisioni, disegni a pastello, a china, a matite colorate; in particolare per le retrospettive a Le Locle in Svizzera (1990), a Roma (1992), a Bologna (1995). Nel 1996 espone a Firenze. Nel 1997 l’Istituto Nazionale per la Grafica le dedica una mostra personale che raccoglie gran parte della sua produzione grafica di cui acquisisce un cospicuo nucleo di opere. Nel 2001, a seguito di una donazione dell’artista, viene costituito il Fondo Giulia Napoleone al Museo Villa del Cedri di Bellinzona. Seguirà nel 2010 una donazione di incisioni e disegni a inchiostro di china al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi di Firenze: lavori che documentano le diverse fasi di sviluppo del suo operare fra il 1963 e il 2003, di cui viene presentata in mostra una selezione. Nonostante l’attività didattica all’estero, partecipa a numerose mostre in Italia e in Europa. Nel 2016 il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara le dedica una sala espositiva in occasione della mostra collettiva Percorsi d’Arte Contemporanea. 15 Sale per 15 Artisti. Recentemente, nel 2017, propone una serie di dipinti a olio alla Galleria Contact di Roma (edizioni Kappabit) Nel 2018, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma ricompone il percorso artistico di Giulia Napoleone con una mostra antologica a cura di Giuseppe Appella. Nel 2020 la galleria Il Ponte di Firenze presenta nero di china. Mostra curata da Bruno Corà e corredata da un volume che ripercorre il suo lavoro con l’inchiostro di china fin dalla metà degli anni Cinquanta.
Durante la sua carriera riceve numerosi riconoscimenti e dal 2007 è Accademico Nazionale di San Luca.



Marco Pellizzola

 nato a Cento (Fe) nel 1953, Marco Pellizzola ha compiuto gli studi artistici a Bologna. Dal 1974 al 1982, ha lavorato nello studio bolognese del pittore e cartellonista pubblicitario Sepo (Severo Pozzati), con il quale ha approfondito la propria formazione culturale e tecnica. All’inizio degli anni Ottanta ha iniziato un’intensa attività artistica, che lo ha portato ad esporre in numerose mostre personali e collettive in Italia e in Europa. È stato docente nelle Accademie di Belle Arti di Firenze, Torino e all’Accademia di Brera di Milano dove è stato titolare della cattedra di Decorazione fino al 2019. Il suo lavoro si è caratterizzato per un’intensa attività di ricerca, dapprima in ambito prevalentemente segnico e pittorico, poi sviluppando una particolare attenzione per il disegno, inteso sia come elemento di installazioni che come forma espressiva autonoma, e per la scultura di carattere installativo. Tra i temi ricorrenti del suo lavoro figurano elementi legati all’impalpabile e alla spiritualità come i cieli stellati, il volo, le ombre. Oltre alle opere da studio realizza progetti di opere ambientali e sculture pubbliche. Particolare rilievo ha assunto negli ultimi anni la progettazione di interventi ambientali in contesti urbani, con opere di grande scala in mosaico ceramico, come Il Giardino del Gigante a Cento (Fe) opera ambientale con grandi sculture vivibili, l’opera Porta Celeste, realizzata al Parco Nord di Milano, l’installazione permanente L’ombre du loup presso il Parc Gilson a La Louviere (Belgio), l’intervento Costellazioni dell’Arte nel parco del Museo MAGI’900 a Pieve di Cento (Bologna) e la grande piazza Costellazione Expo realizzata a Rho Fiera in occasione di EXPO 2015. In occasione di Mons 2015, capitale europea della cultura, ha partecipato con un’opera installativa permanente al progetto Hors Limite,le theatre de la mort. Tra il 2018 e il 2019 presenta in diverse sedi italiane e europee la mostra personale Celeste. Partecipa con l’opera Il cielo in una stanza a Matera Capitale della Cultura 2019 con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Tra le ultime esposizioni del 2021 partecipa alla Biennale di Mountados (Tinos, Grecia) e H2O Biennale d’Arte Contemporanea di Alatri (Frosinone). Collabora con poeti e scrittori in edizioni d’arte e cura mostre e iniziative artistiche e culturali.


"FLÚERE" Susanna Cati, a cura di Barbara Pavan


Susanna Cati 
(Rieti 1961) si è formata presso l’Accademia di Costume e Moda di Roma. Preparatrice di
oggetti scenici per il Teatro Argentina di Roma, diventa assistente stilistica per importanti aziende italiane e francesi. Dopo aver approfondito tutte le tecniche tessili si dedica a lungo alla progettazione e realizzazione di tappeti e arazzi, pezzi unici e collezioni di design in collaborazione con studi e aziende del settore. Da tempo però la sua ricerca è orientata nell’ambito della Fiber Art, con mostre personali e collettive in Italia e all’estero (Svizzera, Austria, Russia, Regno Unito), in gallerie private e spazi istituzionali. Una sperimentazione sempre in fieri l’ha condotta a misurarsi anche con la dimensione del gioiello tessile e con progetti didattici e sociali.
Tra le principali mostre collettive recenti: “Micro, the different point” al MISP Museo Arte XX e XXI secolo di San Pietroburgo; “De rerum natura”, Canton Ticino, Svizzera; “Layers”, a cura di Erika Lacava, Scuderie di Palazzo d’Adda, Varallo Sesia (VC); “Sono tazza di te”, a cura di Anty Pansera, Casa Boschi Di Stefano, Milano; “TreArtisteQuattro”, Rocca di Umbertide Centro Arte Contemporanea, Umbertide (PG), a cura di Giorgio Bonomi; “Appunti su questo tempo”, Museo del Ricamo e del Tessile di Valtopina e CasermAcheologica di Sansepolcro; “The soft revolution” Museo del Tessile di Busto Arsizio (VA), Salone Italia del WTA World Textile Art; “Fiberstorming”, Aula EX Ateneo, Bergamo, evento inserito nelle manifestazioni di Bergamo e Brescia Capitali della Cultura; “Oltre il collage”, Museo Nori de Nobili, Trecastelli (AN). Sue opere sono in permanenza presso collezioni museali e istituzionali.


"RI-VELATO" Armando Gioia, Romanoleli a cura di Mariano Cipollini 



Armando Gioia

è un artista formatosi all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila. La sua ricerca predilige la tridimensionalità, nelle sue opere si percepisce un forte senso degli equilibri strutturati e delle relazioni ordinative geometriche. Nel 1986 e 87, con Fabio Mauri, partecipa alla "Gran Serata Futurista 1909-1930 " al Teatro Goldoni di Venezia e alla rassegna "L'immagine. Arte, scienza, teoria". Ha partecipato alle maggiori rassegne e premi abruzzesi da ‘Alternative attuali’ all’Aquila al Premio Internazionale di Pittura F.P. Michetti di Francavilla (Ch).

Romanoleli

di origini campane, abruzzese d’adozione, reduce da una personale tenutasi da novembre a dicembre ’22 al Museo delle Genti d'Abruzzo di Pescara, espone a l’Aquila lavori inediti in continuità con la stagione poetica già avviata con ‘Esercizi di memoria’ sempre a cura di Mariano Cipollini. Nelle nuove opere volumi eterei e fluttuanti si muovono in sospensioni osmotiche, all’interno di un sistema stratificato, che cattura lo sguardo e lo invischia nei vari livelli, nel tentativo di comprenderne l'origine. Romanoleli attraverso tecniche miste che uniscono tessuto, pittura e scultura, genera delle volumetrie che spaziano nei contrasti, dai toni terrosi con tocchi brillanti di azzurri saturi, fino a grigi cronici e indefiniti, abitati da curve di verde. 





"MATTONELLA AL CUCCHIAIO", Arte cibo e fantasia a cura di Manuela De Leonardis

Sonja Alhäuser, Primarosa Cesarini Sforza, Lea Contestabile, Cristiana Fasano, Angela Ferrara, Licia Galizia, Stella Gallas, Donatella Giagnacovo, Silvia Levenson, Patrizia Molinari, Elly Nagaoka, Beatrice Pasquet, Natalia Saurin, Ketty Tagliatti, Barbara Uderzo.



"MUTEVOLE" a cura di Barbara Pavan


Giulia Spernazza
 nata a Roma nel 1979. Dopo aver conseguito il diploma di Liceo Artistico, nel 2008 si laurea in Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Roma. Espone in permanenza alla Galleria d’Arte Faber (Roma) e collabora con diverse Gallerie tra cui la Galleria Artistica (Forlì), SCD Textile & Art (Perugia) e la Galleria Amanei (Salina). Tra le mostre recenti Ex Voto per arte ricevuta presso il Museo Marino Marini di Firenze; Premio Arteam Cup, Villa Nobel, Sanremo; IV Biennale del libro d’Artista, Fondazione Monti Uniti di Foggia; Borderline Festival, a cura di Erika Lacava. Del 2020 la sua personale Strati d’animo, a cura di Anna Lisa Ghirardi, presso il MuSa Museo di Salò e Memories to preserve, a cura di Barbara Pavan, a SCD Textile & Art Studio di Perugia. Nel 2021 realizza delle Installazioni site-specific nella mostra Terrapromessa per il Festival delle Arti Contemporanee IlluminAmatrice, ad Amatrice, e per la III Edizione di Todi Open Doors, promosso da Associazione ArtOut, Todi (PG). Le sue Opere sono state acquisite in permanenza dal Museo Michetti (Francavilla al Mare) e dalla Civica Raccolta del Disegno di Salò (MuSa). Nel 2021 la Galleria d’Arte Faber di Roma ha ospitato la sua mostra personale Vulnerabile. È tra le artiste del Salone Italia, 25WTA World Textile Art, al Museo del Tessile di Busto Arsizio.


"SEGNI TRAME SOGNI" a cura di Angela  Ciano



Caterina Ciuffetelli
nata a L’Aquila, vive e lavora in Umbria.
Frequenta lo studio di Umbro Battaglini, artista esponente del concettualismo e del razionalismo architettonico che ha operato per tutta la seconda metà del novecento nell’ambito della scultura, dell’architettura e della grafica. L’incontro si rivelerà determinante nella sua formazione: l’autodisciplina, il rigore e, nello stesso tempo, la libertà assoluta rispetto all’uso dei materiali e delle tecniche le deriveranno dalla sua attenta e severa lezione.
L’attività di studio ha da sempre supportato la sua attività artistica.
L’estetica e l’etica sono presupposti inscindibili del suo agire artistico, tali premesse si articolano in una ricerca di senso attraverso innumerevoli cicli di lavori, PRIMARY COLORS, WAVE, SEQUENCE, FOULE, LANGAGE, OGGETTI ED ALTRI RACCONTI, RESIST, PRE-HISTORIC, DIAGRAM, MOSAIC, ORDINE IMPERFETTO, RITAGLIARE LUNGO LA LINEA TRATTEGGIATA.
Sostanziale nei suoi lavori il rapporto tra la materia e il segno. Bypassando la fisicità in quanto tale, il suo interesse si articola intorno al tentativo di darle voce, farla “parlare”.
È un’operazione di maieutica che prende avvio dall’inerzia del materiale fino al logos del segno.




Silvia Giani
 architetto, ha svolto per un quarantennio la libera professione dedicandosi parallelamente all'organizzazione di eventi culturali in molti ambiti.
Vive e lavora in Valnerina, dove la natura ha ancora la potente forza di rigenerare il pensiero e le emozioni. Fin dalla prima infanzia è stata accompagnata dall’insegnamento di antiche sapienze manuali e il tesoro del “saper fare” è divenuto un’eredità che le ha consentito di unire progettualità e realizzazione in un percorso di reinterpretazione della materia tessile. Si dedica alla produzione di arazzi e opere con materiale tessile di riciclo; si tratta di una prassi che comporta la riproposizione di un approccio artigianale volto alla unicità del prodotto artistico. Nel suo lavoro si inseriscono ritagli di abiti che per decenni l'hanno seguita come tasselli della storia personale e familiare. La ricerca non si limita all'utilizzo dello scarto tessile ma include ogni tipo di rifiuto generato dall'industria in particolar modo alimentare che produce imballi e contenitori adatti alla fusione con tessuti e materiali attraversabili da ago e filo. La tematica espressiva riguarda spesso il rapporto tra architettura, geometria e natura, indagate sia individualmente, sia negli effetti dovuti alla loro interazione. Questa ricerca consente anche di avvicinarsi a tematiche importanti come sacralità ed esoterismo suggerendo riflessioni formali e cromatiche. Molti stimoli vengono inoltre dal mondo femminile sempre ricco di temi e personaggi di grande rilievo.



"Una mattina mi son svegliato"

Cantalini Ilaria, Cicchetti Claudia, Cicchetti Greta, Cicolani Sofia, Cripoli Marina, Di Carlo Ilenia, Di Prospero Karina, Dodi Sabrina, Falasca Ylenia, Graziani Marta, Mansueti Asia, Pierdomenico Ilaria.

Studentesse del Quinto anno della Sezione di Arti Figurative del Liceo Artistico "F. Muzi" I.I.S.Bafile L' Aquila. Alla loro prima esperienza in "esterna" da artiste presentano una Installazione dedicata al conflitto Russo- Ucraino. Partendo da una lettura critica dell'opera Guernica di Picasso, attraverso un atto di contestualizzazione nel contemporaneo, rileggono l'attuale conflitto, partendo dalle immagini sui social. Ne scaturisce una sintesi tra simbolo e metafora che pone l'accento sul trolley da viaggio e le notti inquiete e disperate nei rifugi dei civili in fuga. I segnali restituiti, attraverso un linguaggio cubista, narrano su federe di cuscini, lo strazio che accomuna le vittime di guerra.




 “Di Bianche Spine"  a cura di Angela Ciano 



Donatella Giagnacovo
 si diploma presso l’Accademia di Belle Arti nel corso di Decorazione e consegue il Diploma di Laurea di secondo livello in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo- Decorazione- Beni Storico Artistici. E' stata Docente di Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico e Docente di Laboratorio di Disegno e Didattica dell’Arte e dell’Immagine presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi dell’Aquila. È formatrice nell’ambito della didattica dell’arte, è autrice di testi. Da artista ricerca nella dialettica tecnico-espressiva la costante tensione tra materia e forma. Il pensiero è rinforzato a volte da grafemi che interagiscono o mutano la visione dei dettagli narranti materici. La restituzione essenziale è sintesi comunicativa che gioca sulla sembianza, la simbologia, la metafora e la percezione. Attenta da sempre alle dinamiche sociali, registra segnali emozionali di una quotidianità condivisa, ritenuti collanti comunicativi. Su questo aspetto propone installazioni – azioni partecipate come “Dolor et Spes” e “I99”, dedicate alla sua città a seguito del sisma del 2009. Pone molta attenzione alla condizione femminile consegnando all’esperienza visiva una dialettica impattante e interlocutoria, in questa direzione si muovono alcune sue ultime testimonianze come la performance “Onora il padre” e le personali “Di Bianche Spine” e "Il peso del vuoto".

Donatella Giagnacovo graduates from the Academy of Fine Arts in the course of Decoration and obtains the second level Degree in Visual Arts and Performing Arts, Decoration and Historical Artistic Heritage. She is currently Professor of Pictorial Disciplines at the Artistic High School and University Professor of Laboratory of Drawing and Art and Image Education at the Department of Education of the University of L'Aquila. She is an educator in the field of art education and she is an author. As an artist she researches in the technical-expressive dialectic the constant tension between matter and form. The thought is sometimes reinforced by graphemes that interact or change the vision of the narrating material details. The essential restitution is a communicative synthesis that plays on appearance, on symbolism, on metaphor and on perception. Always attentive to social dynamics, records emotional signals of a shared everyday life, considered a communicative binder. Regarding this aspect she proposes installations and participatory actions such as "Dolor et Spes" and "I 99", dedicated to her city after the earthquake of 2009. She pays a lot of attention to the condition of women by giving to the visual experience an impactful and interlocutory dialectic, on this topic are some of her latest testimonies such as the performance "Onora il Padre" and the personal "Di Bianche Spine".