ARTISTI



" Mattonella al cucchiaio. Arte cibo e fantasia"

Con Manuela De Leonardis

Sonja Alhäuser, Primarosa Cesarini Sforza, Lea Contestabile, Cristiana Fasano, Angela Ferrara, Licia Galizia, Stella Gallas, Donatella Giagnacovo, Silvia Levenson, Patrizia Molinari, Elly Nagaoka, Beatrice Pasquet, Natalia Saurin, Ketty Tagliatti, Barbara Uderzo.



   "Mutevole"


Giulia Spernazza

Nata a Roma nel 1979. Dopo aver conseguito il diploma di Liceo Artistico, nel 2008 si laurea in Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Roma. Espone in permanenza alla Galleria d’Arte Faber (Roma) e collabora con diverse Gallerie tra cui la Galleria Artistica (Forlì), SCD Textile & Art (Perugia) e la Galleria Amanei (Salina). Tra le mostre recenti Ex Voto per arte ricevuta presso il Museo Marino Marini di Firenze; Premio Arteam Cup, Villa Nobel, Sanremo; IV Biennale del libro d’Artista, Fondazione Monti Uniti di Foggia; Borderline Festival, a cura di Erika Lacava. Del 2020 la sua personale Strati d’animo, a cura di Anna Lisa Ghirardi, presso il MuSa Museo di Salò e Memories to preserve, a cura di Barbara Pavan, a SCD Textile & Art Studio di Perugia. Nel 2021 realizza delle Installazioni site-specific nella mostra Terrapromessa per il Festival delle Arti Contemporanee IlluminAmatrice, ad Amatrice, e per la III Edizione di Todi Open Doors, promosso da Associazione ArtOut, Todi (PG). Le sue Opere sono state acquisite in permanenza dal Museo Michetti (Francavilla al Mare) e dalla Civica Raccolta del Disegno di Salò (MuSa). Nel 2021 la Galleria d’Arte Faber di Roma ha ospitato la sua mostra personale Vulnerabile. È tra le artiste del Salone Italia, 25WTA World Textile Art, al Museo del Tessile di Busto Arsizio.

"Segni Trame Sogni"




Caterina Ciuffetelli

Nata a L’Aquila, vive e lavora in Umbria.
Frequenta lo studio di Umbro Battaglini, artista esponente del concettualismo e del razionalismo architettonico che ha operato per tutta la seconda metà del novecento nell’ambito della scultura, dell’architettura e della grafica. L’incontro si rivelerà determinante nella sua formazione: l’autodisciplina, il rigore e, nello stesso tempo, la libertà assoluta rispetto all’uso dei materiali e delle tecniche le deriveranno dalla sua attenta e severa lezione.
L’attività di studio ha da sempre supportato la sua attività artistica.
L’estetica e l’etica sono presupposti inscindibili del suo agire artistico, tali premesse si articolano in una ricerca di senso attraverso innumerevoli cicli di lavori, PRIMARY COLORS, WAVE, SEQUENCE, FOULE, LANGAGE, OGGETTI ED ALTRI RACCONTI, RESIST, PRE-HISTORIC, DIAGRAM, MOSAIC, ORDINE IMPERFETTO, RITAGLIARE LUNGO LA LINEA TRATTEGGIATA.
Sostanziale nei suoi lavori il rapporto tra la materia e il segno. Bypassando la fisicità in quanto tale, il suo interesse si articola intorno al tentativo di darle voce, farla “parlare”.
È un’operazione di maieutica che prende avvio dall’inerzia del materiale fino al logos del segno.




Silvia Giani

Architetto, ha svolto per un quarantennio la libera professione dedicandosi parallelamente all'organizzazione di eventi culturali in molti ambiti.
Vive e lavora in Valnerina, dove la natura ha ancora la potente forza di rigenerare il pensiero e le emozioni. Fin dalla prima infanzia è stata accompagnata dall’insegnamento di antiche sapienze manuali e il tesoro del “saper fare” è divenuto un’eredità che le ha consentito di unire progettualità e realizzazione in un percorso di reinterpretazione della materia tessile. Si dedica alla produzione di arazzi e opere con materiale tessile di riciclo; si tratta di una prassi che comporta la riproposizione di un approccio artigianale volto alla unicità del prodotto artistico. Nel suo lavoro si inseriscono ritagli di abiti che per decenni l'hanno seguita come tasselli della storia personale e familiare. La ricerca non si limita all'utilizzo dello scarto tessile ma include ogni tipo di rifiuto generato dall'industria in particolar modo alimentare che produce imballi e contenitori adatti alla fusione con tessuti e materiali attraversabili da ago e filo. La tematica espressiva riguarda spesso il rapporto tra architettura, geometria e natura, indagate sia individualmente, sia negli effetti dovuti alla loro interazione. Questa ricerca consente anche di avvicinarsi a tematiche importanti come sacralità ed esoterismo suggerendo riflessioni formali e cromatiche. Molti stimoli vengono inoltre dal mondo femminile sempre ricco di temi e personaggi di grande rilievo.



"Una mattina mi son svegliato"

Cantalini Ilaria, Cicchetti Claudia, Cicchetti Greta, Cicolani Sofia, Cripoli Marina, Di Carlo Ilenia, Di Prospero Karina, Dodi Sabrina, Falasca Ylenia, Graziani Marta, Mansueti Asia, Pierdomenico Ilaria.

Studentesse del Quinto anno della Sezione di Arti Figurative del Liceo Artistico "F. Muzi" I.I.S.Bafile L' Aquila. Alla loro prima esperienza in "esterna" da artiste presentano una Installazione dedicata al conflitto Russo- Ucraino. Partendo da una lettura critica dell'opera Guernica di Picasso, attraverso un atto di contestualizzazione nel contemporaneo, rileggono l'attuale conflitto, partendo dalle immagini sui social. Ne scaturisce una sintesi tra simbolo e metafora che pone l'accento sul trolley da viaggio e le notti inquiete e disperate nei rifugi dei civili in fuga. I segnali restituiti, attraverso un linguaggio cubista, narrano su federe di cuscini, lo strazio che accomuna le vittime di guerra.





Donatella Giagnacovo

si diploma presso l’Accademia di Belle Arti nel corso di Decorazione e consegue il Diploma di Laurea di secondo livello in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo- Decorazione- Beni Storico Artistici. Attualmente è Docente di Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico e Docente di Laboratorio di Disegno e Didattica dell’Arte e dell’Immagine presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi dell’Aquila. È formatrice nell’ambito della didattica dell’arte, è autrice di testi. Da artista ricerca nella dialettica tecnico-espressiva la costante tensione tra materia e forma. Il pensiero è rinforzato a volte da grafemi che interagiscono o mutano la visione dei dettagli narranti materici. La restituzione essenziale è sintesi comunicativa che gioca sulla sembianza, la simbologia, la metafora e la percezione. Attenta da sempre alle dinamiche sociali, registra segnali emozionali di una quotidianità condivisa, ritenuti collanti comunicativi. Su questo aspetto propone installazioni – azioni partecipate come “Dolor et Spes” e “I99”, dedicate alla sua città a seguito del sisma del 2009. Pone molta attenzione alla condizione femminile consegnando all’esperienza visiva una dialettica impattante e interlocutoria, in questa direzione si muovono alcune sue ultime testimonianze come la performance “Onora il padre” e la personale “Di Bianche Spine”.

Donatella Giagnacovo graduates from the Academy of Fine Arts in the course of Decoration and obtains the second level Degree in Visual Arts and Performing Arts, Decoration and Historical Artistic Heritage. She is currently Professor of Pictorial Disciplines at the Artistic High School and University Professor of Laboratory of Drawing and Art and Image Education at the Department of Education of the University of L'Aquila. She is an educator in the field of art education and she is an author. As an artist she researches in the technical-expressive dialectic the constant tension between matter and form. The thought is sometimes reinforced by graphemes that interact or change the vision of the narrating material details. The essential restitution is a communicative synthesis that plays on appearance, on symbolism, on metaphor and on perception. Always attentive to social dynamics, records emotional signals of a shared everyday life, considered a communicative binder. Regarding this aspect she proposes installations and participatory actions such as "Dolor et Spes" and "I 99", dedicated to her city after the earthquake of 2009. She pays a lot of attention to the condition of women by giving to the visual experience an impactful and interlocutory dialectic, on this topic are some of her latest testimonies such as the performance "Onora il Padre" and the personal "Di Bianche Spine".